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Underview movie's whispers
di Paolo Toniolo

Una banda di idioti

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Una banda di idioti di John Kennedy Toole.
Ignatius. Questo é il nome del geniale e moderno Don Chisciotte di New Orleans degli anni sessanta americani.
Improbabile, picaresco, esilarante, questo romanzo é un urlo, un inno alla libertà.
Non quella dei roadsmovies, degli easyriders, degli hippies, no! Una libertà che va oltre pure a questi modelli, appunto americani.
La libertà che proviene da essere oltre ogni modello o categoria.
Pur tuttavia Ignatius appare nella contraddizione di teorizzare  pure lui di inscrivere l’esistenza dentro a regole e limiti : quelli della “dimensione teologica e geometrica ” del mondo medioevale.
Tutto, ma proprio tutto, nel Medioevo era dominato da Dio e dall’assoluto, dove ogni agire umano trovava giustificazione suprema.
Contrariamente alla condizione della modernità, che lasciando l’uomo nella “ingiustificatezza”, lo condanna a vivere dentro appunto a “ruoli ” per i quali appare, a ben guardare, la mancanza di senso.
Le comiche gesta di Ignatius portano in evidenza proprio ipocrisie e normali stupidità di una società che tenta pateticamente di nascondere questa mancanza di senso.
Inevitabile quindi l’esito : tutti i personaggi che ruotano nel romanzo vivono una personale sofferenza che li coglie emarginati, perdenti, sfruttati, infelici indipendentemente dalla classe sociale.
La madre Irene, il poliziotto Angelo , il negro Jones, la maîtresse Lana, la ballerina Darlene, il gay Dorian Green, l’industriale Levy, sua moglie,
l’impiegata Trixie, Gonzales, costituiscono una galleria di umanità strepitosa, picaresca ……..immancabile.
Solo Ignatius, di contro, é fuori da ogni schema, da ogni cliché: un genio, anche se repellente, ma tuttavia un genio. Perché solo un genio poteva, in quegli anni in America, scoprire  quanto l’assenza di  dimensione  “teologica e geometrica” costituiscano il buco nichilista: la perdita di visione metafisica e la vaporizzazione di ogni limite etico.
Ignatius é un uomo tolemaico precipitato in un ventesimo secolo senza piú né Dei né Senso non può che essere un outsider le cui strampalate idealistiche trovate hanno però, per contrasto, il potere di fare emergere tutta la tragedia  della “normalità” che lo circonda: facendoci sorridere.
Ignatius é repellente, ma davvero libero.
Solo la finale e rocambolesca fuga lo salverà dal destino che “la banda di idioti” gli riserva : il manicomio.

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