LEI : una futura storia romantica
In questa storia scorre sotterranea la convinzione che i rapporti personali tra uomo e donna sarebbero inevitabilmente conflittuali, inesorabilmente votati alla incomunicabilità e al fallimento .
E il mestiere di Theodor di scrivere lettere intime per conto terzi ne è una conferma e suggerisce proprio una diffusa inerzia nell’accedere alle sfere emotive intime che coinvolgono il rapporto con l’ altra persona; una incomprensione tale da condurre infatti molti alla incapacità di risolvere i dissidi emotivi interpersonali . Risponderà a questo vuoto l’arrivo sul mercato di OS, un nuovo sistema operativo, pronto a diventare il nuovo partner sentimentale, efficiente e soddisfacente .
A conferma di questa diffusa incapacità e’ proprio il mestiere che il protagonista svolge come scrittore intimo e sentimentale per conto terzi, ma che tuttavia, paradossalmente, non sa gestire il fallimento del proprio rapporto amoroso . Ne è rammaricato, ne soffre, ma non sa affrontarlo .
Il suo mondo interiore è ricco e fantastico e capace di creare autentiche “realtà” emotive, tantè che le sue lettere troveranno un editore ( che è tutto dire in epoca di tecnologia pervasiva ).
Tuttavia è troppo complicato un rapporto con l’altro amoroso, anche se dentro una chat line .
Il rapporto con OS è invece tendenzialmente privo di conflitti . Anzi sembra funzionare proprio per questa ragione. Appunto perchè gli uomini e le donne vivono relazioni tendenzialmente conflittuali alle quali non sanno più trovare rimedio, il rapporto con OS appare una soluzione al passo con i tempi dell’uomo tecnologico .
Tuttavia nell’idilliaco rapporto con OS si apre una “crisi” che, paradossalmente , fa soffrire proprio il Programma che non sa giustificare la smaterializzazione del rapporto, come per esempio per la mancata fisicità degli amplesssi; una circostanza solo apparentemente scontata! Infatti essa apre alla domanda centrale del film: COSA E’ REALE ?
E altrettanto paradossale sembra che a porsi tale domanda non sia l’uomo, Theodor, ma piuttosto Os, il programma. Sembrerebbe che mentre l’essere umano finisca per dimenticare e così diventare estraneo alle grandi questioni filosofiche del ventesimo secolo, sia invece OS a porsi tali domande che, ancora oggi nel ventunesimo secolo, ci abitano .
Questa domanda ricorre più volte nel film e appare come il filo conduttore del disagio dell’uomo tecnologico che in questo nuovo paradiso sembra tuttavia smarrirsi .
La domanda centrale, cosa sia Reale e conseguentemente cosa invece sia illusione, rimanda ad altre filosofie, all’Oriente .
E qui il film fa tornare in mente Nirvana, altro film sul genere.
Quindi, ancora: cosa è reale ? sarà questa la domanda che ci accompagnerà in futuro ?
E non è questione futuribile, perchè già oggi nei rapporti che si vivono nelle chat , dentro ai media, e’ già perduta la certezza dell’incontrovertibile, di ciò che appare non contestabile, immutabile e pertanto ” naturale” e “reale”.
E il “naturale e il reale ” non sono altro che modi diversi di rivolgersi agli stabili e riconosciuti valori dell’esistenza .
Theodor è sì ricco interiormente, ma vive come un pesce rosso in un acquario; anche la sua casa trasparente è solo falsamente aperta sul mondo, in realtà però quei vetri sono impermeabili e confinano il protagonista nella “illusione ” di un rapporto completo perchè trasparente e aperto al mondo .
La storia si svolge leggera sullo sfondo di scenari romantici dipanandosi per le future vie di un mondo reso facile dalla tecnologia. Ma proprio il partner virtuale desterà le sofferenze comuni tra gli umani, che sembravano ormai lontane. La gelosia e l’abbandono .
Un abbandono che è una sorte di morte del partner virtuale che si ritirerà in uno “spazio tra due parole ” lontano dalla narrazione a cui può accedere Theodor. Anche in questa concezione del luogo della morte, che rimanda allo spazio-vuoto, il film di nuovo si rivolge a filosofie orientali, rispondendo così ,in qualche modo, alla domanda centrale. In quello spazio tra parole, una sorta di vuoto la cui forma sono le parole stesse che esso separa ,dimorerà l’essere di OS …..se questo e ciò che noi sappiamo rimanere di questa nostra alterita’, possiamo allora tentare di rispondere alla domanda centrale del film?
IL finale ci fa vivere la sofferenza dell’abbandono di Theodo , il sapore nientificante della fine del suo rapporto, che lo conduce a condividere questo lutto con l’altra amica , questa volte in carne ed ossa , anch’essa abbandonata da una OS, sopra il tetto del loro grattacielo sotto il cielo buio e muto di una notte metropolitana dove le luci della città si sostituiscono alle stelle , lasciandoli nella loro nuova ma sapiente solitudine .